Il Neurofeedback è una tecnica basata sulla capacità di autoregolazione del cervello. L’obiettivo è normalizzare ed ottimizzare il funzionamento del cervello in modo naturale e non invasivo. Con il Neurofeedback, l’attività elettrica del cervello (onde cerebrali) viene letta mediante elettrodi posizionati sulla superficie della testa. Il terapeuta imposta un feedback, una risposta personalizzata, che permette al paziente di sapere quando la sua attività cerebrale si muove verso la direzione voluta. Per esempio, il paziente sente un suono quando il cervello produce onde cerebrali che sono coerenti con lo stato psicofisico desiderato. Se questo non accade il suono non viene emesso.
La metodologia del Neurofeedback si basa sul condizionamento operante di Skinner e sulla teoria dell’apprendimento. Per questo motivo, ciò che si apprende mediante il Neurofeedback è duraturo: immaginate come avete imparato ad andare in bicicletta... anche se sono passati 10 o 20 anni probabilmente non lo avete mai disimparato né dimenticato.
Diverse condizioni psicofisiche, sintomi o patologie, possono essere migliorate o risolte attraverso l’allenamento di Neurofeedback. Alcune di queste sono ansia, depressione, emicranie, disturbo post traumatico da stress, disturbo ossessivo compulsivo, disturbi dell’apprendimento, disturbo da deficit di attenzione con o senza iperattività (ADHD), epilessia, disturbi della sfera affettiva, dipendenze, problemi di memoria e del sonno, trauma cranico, fibromialgia, dolore cronico, declino cognitivo, inefficienza cerebrale e autismo.
Il Neurofeedback risulta utile anche per migliorare la prestazione nello sport, nella musica e nel lavoro, in quanto diminuisce l’ansia e promuove l’attenzione e la concentrazione.
Bastano solo alcuni minuti per fare la valutazione e individuare come il cervello di una determinata persona possa essere ottimizzato, poi si definiscono le aree dove il trattamento verrà fatto, la persona si siede comodamente in una poltrona e l’elettrodo viene posato sulla superficie della testa, nel punto di interesse. L’elettrodo non fornisce elettricità, legge solo l’attività elettrica del cervello mentre il software predisposto dal terapeuta fornisce il feedback necessario per imparare gradualmente ad autoregolarla. In altre parole, è come se stessimo monitorando il nostro sistema nervoso centrale tramite lo schermo di un computer, come se avessimo uno specchio che riflette la nostra attività cerebrale e ci indica in quale direzione sia opportuno andare.